L’importanza del paid advertising è tutta riassunta nei suoi numeri sempre crescenti negli ultimi anni. Eccone qualcuno:

• Google e Facebook sono i più grandi rivenditori di spazi pubblicitari al mondo
• I post organici sui social network sono visibili soltanto ad una piccolissima percentuale di follower della pagina per fare in modo da spingerti a sponsorizzarli
• Il 96% del fatturato di Google (237 miliardi nel 2022) proviene da Google Ads
• Facebook solo nel 2021 ha fatturato 86 miliardi di dollari
• Il 93% delle pagine presenti sul motore di ricerca Google riceve 0 traffico
• I social hanno visto un incremento di oltre il 10% dei propri utenti solo nel 2021, arrivando ad oltre 4 miliardi di persone

Insomma, i colossi del digitale non conoscono tempi di crisi, nemmeno la pandemia da Covid ha minimamente influito sui fatturati di queste macchine da soldi, anzi, ha visto crescere la base utenti di molti punti percentuali proprio a causa delle varie chiusure forzate e del massiccio uso di internet durante questi due anni difficili per tutti, tranne che per loro.

Quello che possiamo fare noi, osservando questi numeri, è comprendere come questo fenomeno sia profondamente radicato nel vivere comune e, di conseguenza, cercare di dominarlo ed usarlo per fare gli interessi dei nostri clienti!

Visti i numeri mi pare chiare che parliamo di uno strumento incredibilmente efficace e che non può assolutamente essere ignorato.

Però, chi pensa che il paid advertising si limiti ad essere soltanto Google e Facebook si sbaglia, sono molte le piattaforme di advertising che funzionano perfettamente!

Prima di parlarti della strategia che usiamo in Famacs Agency per portare risultati ai nostri clienti, facciamo un breve accenno a come funzionano le piattaforme di PPC come Google e Facebook.

Quando si decide di investire in Pubblicità a Pagamento, si deve prima di tutto partire da un’idea di budget per sostenere un investimento iniziale, che potrà durare più o meno tempo a seconda della bravura dell’advertiser nel fare i TEST.

Ebbene sì, la fase di testing è fondamentale per comprendere, non solo la fattibilità del progetto preventivato, ma anche la reale accessibilità delle parole chiave per le quali fare un’offerta di visibilità.

Google Ads, che lavora su un interesse manifesto (ovvero che l’utente digita nel motore di ricerca le parole chiave di suo interesse), è un sistema ad aste molto semplice: si offre alla piattaforma un compenso monetario in cambio di una (neanche tanto) garanzia di visibilità dell’annuncio su una determinata parola chiave scelta in fase di setup della campagna.

Capirai da te che un conto è la visibilità dell’annuncio, un altro la sua cliccabilità.

È proprio in questo che consiste il difficile compito di un esperto di pubblicità online.

Facebook Ads è leggermente diverso, permette la creazione di annunci basati su interessi, età, sesso e moltissimi altri fattori personali tra i quali poter scegliere, al fine di mostrare un annuncio che vada a suscitare interesse in un utente che in quel presiso momento non sta cercando di acquistare nulla. Può essere più complesso come sistema in quanto l’utente è più freddo e meno predisposto all’acquisto, ma in mano ai ragazzi di Famacs Agency è uno strumento incredibilmente proficuo e vantaggioso! 

Sebbene una strategia di Paid Advertising possa portare grossi benefici in termini di risultati, noi di Famacs Agency consigliamo sempre di considerarla in un contesto più ampio. Che preveda l’uso di altri canali di acquisizione traffico con caratteristiche diverse, come la SEO, ovvero il posizionamento organico sui motori di ricerca.

Sia il PPC che la SEO sono ottimi metodi di acquisizione traffico ed entrambi garantiscono un’importante crescita del tuo fatturato, tuttavia presentano delle caratteristiche distintive tra loro. Come tutte le cose hanno vantaggi e svantaggi.

Ecco quali sono:

Il Paid Advertising ha il vantaggio di essere più misurabile e veloce nell’ottenimento dei risultati, oltre ad essere più semplice nel suo approccio iniziale. Ma costa tanto se vuoi farla ad alti livelli e nel lungo periodo diventa un costo pensante se non sei costantemente a ROI (ritorno sull’investimento).

La SEO ha il vantaggio di essere infinitamente più sostenibile nel lungo periodo, dati anche i costi di acquisizione in continua crescita degli ultimi anni, ma è una materia molto tecnica e dall’approccio difficile, specie per i non addetti ai lavori. Il suo gradiente tecnico non la rende accessibile a tutti, ma soprattutto, come tutte le attività organiche, necessita di tempo per mostrare i risultati.

Ecco perché è importante puntare sempre su una strategia ben diversificata, in modo da poter attingere ai benefici di ogni approccio, evitando di diventarne dipendente a lungo termine.

Anche per quanto riguarda il Paid Advertising la parola chiave resta diversificazione.

Perché?

Grazie alle tante piattaforme esistenti per poter sponsorizzare i propri contenuti, oggi è possibile studiare un approccio all’utente che sia cross-platform, ovvero che attraversi le varie piattaforme pubblicitarie.

Youtube, ad esempio, funziona benissimo per fare lead generation (generazione lead profilati) e Retargeting (utenti interessati che hanno già compiuto un’azione nel nostro sistema di acquisizione).

Instagram è ottimo per un pubblico più giovane, così come Tik Tok.

Facebook e Google Ads (soprattutto Rete Ricerca) vanno a colpire utenti in diversi momenti della navigazione e con diversi livelli di interesse verso un’azione (acquisto, navigazione, interesse manifesto o interesse latente).