Farà strano a dirsi ma l’idea è arrivata durante la pandemia. Anche il lavoro dei cronisti è cambiato notevolmente in quel periodo: trasmissioni radio e tv in smart working, minor contatto con la gente, impossibilità di presenziare agli eventi e alle conferenze stampa, con l’inevitabile e ulteriore esplosione dell’informazione e dei servizi online. Fattori che hanno portato Andrea Falco a guardare al mondo dell’editoria dal punto di vista opposto: non più solo quello di chi l’informazione la fa sul campo ma da quello di chi è chiamato a far sì che quell’informazione arrivi a più persone possibile. D’altronde in epoca moderna non è più soltanto quanto il giornalista sia bravo nel suo lavoro a fare la differenza con la giusta informazione, ma molto, se non quasi tutto, dipende dalla reperibilità di quella stessa informazione.